Canali Minisiti ECM

Diabete: dai social e dal web la maggior parte delle informazioni

Diabetologia Redazione DottNet | 14/11/2018 12:28

Tra le prime 100 affermazioni nei post più virali, il 60% contiene indicazioni errate

È sui social media che gli italiani trovano oggi la maggior parte delle informazioni online in tema di diabete. In testa Facebook e Twitter, agli ultimi posti le piattaforme di news. YouTube invece genera la maggior parte del 'coinvolgimento'. A caccia di suggerimenti sull'alimentazione (il 38%), di tutorial che spieghino come affrontare la malattia (il 18%), di informazioni su dispositivi medici (il 17%), di confronto su sintomi (il 12%), cause (9%), stili di vita (8%), sui social media è facile poter 'inciampare'in informazioni che nella maggior parte dei casi risultano completamente false: tra le prime 100 affermazioni nei post più virali, il 60% contiene indicazioni errate dal punto di vista medico-scientifico, l'8% parzialmente vere e solo il 32% attendibili. E quel 60% può nascondere pericoli per la salute: in una scala da 0 a 5, 33 mostrano un grado di pericolosità da 2 a 3 e solo 6 sono innocue.

pubblicità

Lo rileva la prima ricerca sulle fake news in rete sul diabete promossa da Sanofi nell'ambito del progetto #5azioni, la prima Social Academy per aiutare le persone con diabete ad orientarsi online e sui social.La ricerca, presentata in occasione della giornata mondiale del diabete, è stata realizzata da Brand Reporter Lab con la partnership dell'Associazione Medici Diabetologi). La rilevazione è stata effettuata sui big data online dal primo gennaio al 31 settembre 2018 attraverso una piattaforma che ha registrato 133mila post con un totale di 11,4 milioni di interazioni.È emerso anche le fonti prevalgono quelle non accreditate, come canali tematici su salute e benessere (30%) spesso di proprietà non specificata e dubbia qualità editoriale, influencer (18%), utenti singoli (8%). "Dai risultati - evidenzia Diomira Cennamo, direttore scientifico di Brand Reporter Lab- emerge che i messaggi che viaggiano nel Web 2.0 non sono quasi mai innocui. Questa consapevolezza dovrebbe investire tutti gli operatori del settore medico e stimolarli all'ascolto, oltre all'attivazione di una presenza sui canali in cui ha luogo l'interazione".

Commenti

I Correlati

Per il DM2 cresce l’utilizzo degli SGLT2i (li assume oltre il 35% del campione) e dei GLP1-RA (quasi il 32%), dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale

Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Ti potrebbero interessare

Per il DM2 cresce l’utilizzo degli SGLT2i (li assume oltre il 35% del campione) e dei GLP1-RA (quasi il 32%), dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale

Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari

Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Ultime News

E' una struttura elettrificata biocompatibile e completamente flessibile per il trattamento delle lesioni del midollo spinale basato sul trapianto di cellule staminali

In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi

Oms, regressione in soli 2 anni. Crescono obesità e malnutrizione

Simonelli: "I molteplici progressi hanno consentito la realizzazione di innovativi approcci per la gestione della malattia della retina"